In questa mostra compio un viaggio attraverso le epoche della mia solitudine IN TRE FASI:
1. “La sfida della luce”: l'età delle tenebre.
Il preludio alla solitudine imposta.
2. “Il viaggio della pazza”: l'età della gestazione della luce.
Immagini della mia solitudine indesiderata e del lento cammino verso un nuovo mondo.
3. Il rosso e il mare: l'età del sole.
Il preludio di una nuova alba, il patto di sangue con la vita tra cielo ed emozione.
Attraverso queste opere, apparentemente slegate tra loro, voglio svelarvi come attraversare la solitudine affinché, lungi dall'essere una difficoltà, diventi uno spazio di crescita.
Questo percorso inizia con un'opera nata da una pura intuizione, che poi ho capito essere il preludio di una solitudine imposta.
Questa imposizione ha cominciato a delinearsi nella sfera sociale e, a poco a poco, è filtrata nel rifugio delle mie mura domestiche. Lì, l'incomprensione divenne sempre più densa, fino a culminare nell'isolamento assoluto. Con il tempo, però, ho capito che, lungi dall'essere solo un vuoto, era uno spazio di trasformazione, un'occasione per ascoltarmi e per trovare, in mezzo al silenzio, la strada per costruire una nuova realtà.
Ogni pennellata, ogni parola scritta nell'intimità del mio studio a Firenze, era un rifugio, un modo per dare un senso a ciò che sembrava incomprensibile. Mi sono aggrappato alla creazione come unica certezza, come ponte tra l'oscurità e la chiarezza. Mi hanno dato del pazzo così tante volte che ho deciso di travestirmi da follia e di mettermi in viaggio.
A poco a poco, le pareti hanno cominciato a sfumare e ho avuto il coraggio di uscire, con le mie ombre al seguito e la luminosità del sole come vessillo. È così che sono nate le illustrazioni di El Viaje de la Loca.
Una volta uscito dalla mia reclusione, in un'esplosione di bianco, blu e vita, sono tornato nella mia città natale, Malaga, dove sono stato accolto dal mare che, nel suo incessante ondeggiare di infinito e di schiuma, mi ha insegnato a gestire le mie maree. Mi sono vestita di rosso e ho deciso di ancorarmi alla terra dal legame più assoluto con i quattro elementi.
Oggi so che quelle immagini, un tempo testimoni di tanta incertezza, erano cariche di messaggi universali, finestre aperte su un nuovo orizzonte. In esse risuona la storia di un viaggio in cui la solitudine, paradossalmente, tra scossoni, deviazioni e spinte, mi ha portato a trovare la mia verità.
Ho imparato che a volte, nella desolazione di vedere due anime che si allontanano inesorabilmente, si può nascondere l'opportunità di scoprire che la migliore compagnia si trova nel centro stesso della nostra esistenza, in comunione diretta con la natura.
Tradotto con DeepL.com (versione gratuita)